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Come la scia d’ardore che rotola sul fiato
io pettino il mio disincanto
fra le dune dei pensieri.
Si sfalda, cloaca morente,
questo desiderio di vento e di mare,
ritornando nube sul cielo dell’est.
Mi batte in petto un urlo di gabbiano,
credo sia il mio silenzio a fuggire
fra le piume dei monti.
Sicilia fatta a pezzi
che gronda polvere e abbandoni
oh terra mia, quale vessillo ormai ti hanno piantato?
Siamo noi figli dei Fenici, umidi baluardi,
ed il mio petto lo sente, mentre piano annego,
come le barche della speranza.
Annego e mi dissolvo
nella mia brama poetica
versando lacrime allo scirocco.
(©Tutti i diritti riservati)
Molto bella! 🙂
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Si Sente il Dolore e la Bellezza per la propria terra maltrattata
Complimenti all’ Autrice
Grazie anche a Te, Giovanni
Sentimental
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Grazie Eloisa buona giornata
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